Le origini di Torre e l’appellativo “Santa Susanna” sono incerte.
Secondo Girolamo Marciano (1571 – 1628), Annibale avrebbe posto uno dei suoi accampamenti presso il Casale di Crepacore allorché ebbe a combattere gli Oritani per far sua la città di Oria e che in prossimità di quelle zone ci sarebbe stata una cruenta battaglia tant’è che ancora oggi esiste una zona chiamata “La Sconfitta”. Il Prefetto di Roma, residente a Oria, per fortificare la città in modo da non subire altri attacchi nemici, avrebbe fatto erigere due castelli con torri nei punti che ritenne più strategici: uno dove sorge attualmente Torre Santa Susanna; l’altro a pochi chilometri a sud-est di Manduria e cioè ad Avetrana, il cui nome è dovuto ai Veterani Romani che presidiavano detti castelli. La leggenda narra che un soldato romano fedele all’Imperatore e nello stesso tempo cristiano, che custodiva insieme ad altri veterani il castello e le torri sorti nella nostra zona, avrebbe dipinto l’effige di Santa Susanna su una parete di una torre. In seguito cominciarono a sorgere intorno al castello anglomerati di casupole che fu dato il nome di Turris Sanctae Susannae.
I Casali erano piccoli agglomerati di casupole (ormai distrutti): Crepacore – San Giacomo – Galesano – Tubiano e Sorboli, i cui abitanti a causa di pestilenza e terremoti si riversarono in Torre Santa Susanna, essendo questo divenuto ormai un centro abitato più grande, più salubre e stabile, perché sito su una zona rocciosa.